A pochi mesi dal suo centenario, Moto Guzzi lancia una rinnovata versione della V7.
A cura di Roberto Polleri
Il nome di questo modello ha un’origine davvero antica. È infatti il 1967, anno in cui i Beatles pubblicano il disco Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band e quando il dott. Christiaan Barnard effettua il primo trapianto di cuore, che la casa lariana immette sul mercato la V7, che ottiene immediatamente un successo incredibile, diventando di fatto il capostipite dei motori Guzzi.
La denominazione V7 ritorna a quarant’anni dal debutto, quando nel 2007 il marchio dell’Aquila crea nuovamente una moto che porta lo storico nome, raggiungendo interessanti livelli di vendita sul mercato internazionale. Un mezzo semplice e leggero, capace di districarsi nel traffico cittadino ma anche in grado di impegnarsi in viaggi decisamente più significativi. In vista dell’imminente centenario del Marchio, segnato dalle celebrazioni che si terranno a Genova e Mandello del Lario, le maestranze sul Lago di Como hanno anticipato le modifiche apportate al loro modello, oggi best seller del marchio. Due le versioni disponibili: V7 Stone, la più essenziale e moderna a cui si affianca V7 Special con le sue linee classiche ed eleganti. V7 sarà offerta anche in versione depotenziata, in linea con le limitazioni della patente A2 e ideale per i nuovi Guzzisti.
MOTO GUZZI V7 SPECIAL
MOTO GUZZI V7 STONE
Rispetto alla precedente versione troviamo un mezzo più completo nelle dotazioni e un motore di cubatura maggiore, contraddistinto dai generosi tubi di scarico di foggia differente, nuovi fianchetti dal design ricercato e parafango posteriore più corto. Tutti elementi che, nelle linee globali, donano un aspetto ancora più accattivante. La vista posteriore mette in risalto la trasmissione a giunto cardanico maggiorata e la ruota posteriore di più grande sezione, oltre alla coppia di generosi ammortizzatori Kayaba. Sulla nuova V7 debutta il propulsore da 850 cc. strettamente derivato da quello che equipaggia la V85 TT. La potenza massima cresce del 25%, passando dai precedenti 52 CV agli attuali 65 CV a 6.800 giri/min. Notevolmente incrementata è anche la coppia massima che passa da 60 a 73 Nm a 5.000 giri/min, con più dell’80% della coppia disponibile già a 3.000 giri/min.
Sono molte le novità introdotte per migliorare la stabilità e il comfort, lasciando inalterata la sua notevole maneggevolezza: il telaio è stato evoluto con l’aggiunta di elementi in acciaio nella zona del cannotto di sterzo, mentre la nuova coppia di ammortizzatori dalla maggiore escursione e la nuova sella a doppia altezza assicurano più comodità.
La V7 Stone presenta il nuovo impianto di illuminazione full LED, dal proiettore anteriore con luce diurna DRL che delinea la sagoma dell’Aquila, mentre è perfettamente accordata con l’immagine di motocicletta essenziale la nuova strumentazione completamente digitale a singolo quadrante circolare. Sono nuovi anche i cerchi in alluminio dallo stile sportivo che equipaggiano la Stone, dove quello posteriore ospita un pneumatico dalla sezione maggiorata a 150/70. La V7 Special invece mantiene l’elegante strumentazione analogica a doppio quadrante, in puro stile retrò, unito ad una coppia di cerchi a raggi. Su entrambi i modelli troviamo il controllo di trazione MGCT regolabile e disinseribile dal pilota.
V7 Stone è disponibile in tre colorazioni satinate: Nero Ruvido, Azzurro Ghiaccio e Arancione Rame. Le varianti cromatiche in cui è disponibile V7 Special, sono Blu Formale e Grigio Casual.
La nuova V7 ha le carte in regola per incontrare i favori di un’ampia fetta di pubblico, non solamente legato fedelmente al marchio, ma anche chi voglia avvicinarsi al mondo delle due ruote senza eccessi o prestazioni estreme, con un mezzo che sa unire praticità con il fascino intramontabile di un marchio storico.